02/09/17

Norme tecniche: come leggerle e perché devi usarle

di Ing. Andrea Rattacaso - Versione 1.0 ?

Le norme tecniche cambiano continuamente e, oggi più che mai, risulta fondamentale riuscire ad assimilarle nel modo più rapido ed efficiente possibile. In questo articolo i consigli di chi, come me, deve impararle per applicarle poi sul lavoro.

La normativa tecnica è la guida più importante del lavoro di artigiani e professionisti: senza la sua conoscenza qualsiasi competenza può risultare inutile, proprio perché non si sa in che direzione andare.

Ad esempio, anche se sapessi installare benissimo le caldaie, non potrò mai essere sicuro di aver fatto un buon lavoro senza la conoscenza della norma UNI di riferimento.

La normativa tecnica deve essere letta tutta, in alcuni casi andrebbe anche imparata e, purtroppo, non sempre se ne ha il tempo.

Con questo articolo mi propongo di trasmetterti una parte minima della mia esperienza, ben sapendo che ognuno ha i suoi metodi e ciò che va bene per me non è detto che vada bene per te. Per cui non ti prometto miracoli ma, sono certo, riuscirò ad aumentare la tua efficienza di lettura facendoti risparmiare tempo e denaro.

Cosa significa installare un impianto a "regola d'arte"?

[...] I progetti elaborati in conformità alla vigente normativa e alle indicazioni delle guide e alle norme dell'UNI, del CEI o di altri Enti di normalizzazione appartenenti agli Stati membri dell'Unione europea o che sono parti contraenti dell'accordo sullo spazio economico europeo, si considerano redatti secondo la regola dell'arte.
Art.5, comma 3, DM 37/08 

Nel settore tecnico esiste proprio una dicitura chiamata "stato dell'arte", ossia il livello a cui oggi sono giunte le conoscenze in un determinato ambito scientifico o professionale. Tali conoscenze sono quelle relative agli standard mondiali (ISO), europei (EN) o italiani (CEI, UNI, ecc...).
Installare un impianto a "regola d'arte" significa quindi rispettare le norme tecniche specifiche e aggiornate.
Le norme tecniche, o standard, sono documenti tecnici che stabiliscono:

  • criteri di progettazione;
  • materiali;
  • processi e metodi di costruzione e produzione.
In Italia sono redatte da specifici enti di normazione citati nell'articolo 5 del DM 37/08.
Ognuno di questi enti è specializzato nei suoi settori di competenza e hanno un ruolo importantissimo nel recepimento delle normative tecniche mondiali (ISO) ed europee (EN, IEC). Nella pratica quindi:
Rispettando le normative tecniche aggiornate è possibile progettare o installare un impianto a "regola d'arte".

Come faccio a sapere di quale norma tecnica ho bisogno?

Appena acquistata una norma tecnica in formato digitale è possibile scaricare un PDF con delle limitazioni che impediscono la diffusione incontrollata sul web.

Tutte le informazioni che ti servono per capire se effettivamente ti sarà utile sono pubblicate in un sommario online. Ad esempio, per la famosa norma UNI 9182, troviamo queste informazioni:

Nel sommario trovi la descrizione generale della norma con gli scopi e gli ambiti di applicazione.

I miei consigli per leggere una norma tecnica

Quasi tutte le normative sono strutturate con un indice di questa tipologia:


La prima cosa che devi fare per imparare una norma è comprendere bene il capitolo "TERMINI E DEFINIZIONI".

Ci sono termini che nella vita comune possono avere significati diversi da quelli intesi in una specifica norma. L'esempio può essere la parola installazione:
  • nella vita sociale può significare il compimento di un opera funzionante;
  • in una norma tecnica può significare la semplice unione di una vite e un bullone, indipendentemente se poi l'installazione non viene portata a termine;
Capirai quindi che, se non sai cosa significano i termini indicati nella norma, non puoi capire fino in fondo le procedure e i metodi spiegati nei successivi capitoli. Ecco il mio primo consiglio:
Prima di iniziare a leggere le procedure indicate dalla norma devi imparare il capitolo TERMINI E DEFINIZIONI.
Se hai scarsa memoria prova a stampartele e tienile a portata di mano durante la lettura, così riuscirai a chiarire i dubbi che ti verranno.

Dopo aver imparato le definizioni puoi passare a studiare l'indice.

Nota bene che per "studio dell'indice" non intendo un lungo e fastidioso "imparare a memoria" ma, bensì, l'attività di capire come è strutturata la norma.

Di solito la struttura è la seguente:
  1. Capitoli di preparazione alla consultazione: può essere un capitolo specifico sui simboli utilizzati negli schemi, può essere un capitolo sulle strategie per utilizzare la norma.
    In genere si spiegano delle cose utili a capire le procedure e i metodi spiegati nei capitolo successivi.
  2. Capitolo con procedure e metodi: sono il nocciolo della norma, ti dicono esattamente cosa devi fare e come devi farlo. Purtroppo il motivo per cui devi procedere in un certo modo non è quasi mai spiegato e quindi sta a te approfondire tale aspetto con la pratica sul campo.
  3. Appendici: alla fine della norma ci sono le appendici con tabelle e/o procedure particolari troppo lunghe per essere riportate nei capitoli precedenti.
Una volta imparata la struttura della norma puoi iniziare ad averne la padronanza nella sua applicazione. Il mio secondo consiglio è quindi:

Comprendi a fondo come è strutturata la norma attraverso lo studio dell'indice.

Conoscere le definizioni e la struttura della norma però non sempre è sufficiente, soprattutto se sei lento nella lettura perché non sei abituato.

Esistono libri e costosi corsi che insegnano la lettura veloce i quali, a mio parere, non sono efficaci come promettono. L'unica cosa valida che ho imparato è eliminare la subvocalizzazione, cioè quella pratica comune di ripetere mentalmente le parole che leggiamo.
Forse non ne eri a conoscenza ma puoi anche capire un testo senza pensare letteralmente le parole che vedi; ci vuole un po' di pratica ma dopo qualche settimana di esercizio inizierai a vedere i risultati.

In genere però, secondo il mio parere, il metodo migliore per leggere velocemente un testo è un impegno costante ad usare il cervello, ossia imparare la logica con cui sono costruite le frasi, imparare la struttura dei contenuti in un paragrafo e usare queste conoscenze per capire cosa è utile leggere.

Posso dirti che, in base alla mia esperienza, quasi ogni testo di qualsiasi lunghezza inizia con un paragrafo che ti fa capire cosa sarà trattato in quelli successivi. Sapendo ciò, leggi sempre con attenzione i primi paragrafi dei testi e, qualora non ti risultassero utlili, leggi rapidamente e con meno attenzione il resto.

Il mio terzo consiglio è quindi:
Diventa esperto di lettura tecnica, leggi costantemente andando oltre il significato delle frasi, allenati a capire i testi. Nel giro di 1-2 anni migliorerai la tua efficienza di lettura.
Infine, ahimè, per darti l'ultimo consiglio devo toccare un tasto dolente: la matematica.

Un installatore non è certamente costretto ad effettuare calcoli complessi ma è pur sempre un tecnico; non può prescindere da una conoscenza base della matematica.

In particolare, quando nelle norme si leggono le formule matematiche, devi essere in grado di fare un analisi dimensionale, di capire la differenza tra energia e potenza, tra volume e portata volumetrica, ecc....

Inoltre, sono tantissimi i casi del DM 37/08 in cui l'installatore è anche progettista e, in quanto tale, deve elaborare delle relazioni e dei calcoli.

Perciò, l'ultimo consiglio:

Impara quella matematica minima che ti serve per capire le formule delle norme, così da avere la consapevolezza delle variabili su cui puoi giocare durante l'installazione.

Se per te è troppo difficile, chiedi aiuto al professionista tecnico che collabora con i tuoi progetti (se è onesto lo farà gratuitamente) o, se ne hai la possibilità, fai formare adeguatamente il tuo ufficio tecnico.

Secondo il mio parere personale, se l'artigianato tecnico italiano vuole tornare a viaggiare ad alti livelli di guadagno, deve aumentare la qualità dei suoi servizi. Questo obbiettivo può essere raggiunto solo con la conoscenza approfondita della normativa tecnica accompagnata dalla grande manualità degli artigiani italiani.

Per quanto riguarda la tua tutela legale come installatore, ti invito a leggere il commento dell'ing. Carlo Pagliai, esperto CTU in materia di conformità urbanistica, che gentilmente ha voluto condividere con noi.




La "regola dell'arte" nelle aule di tribunale
nota di ing. Carlo Pagliai.


Indubbiamente il problema di individuare con certezza i margini applicativi dell'esecuzione a perfetta regola d'arte può e deve fare riferimento alle norme UNI.

Senza dubbio le norme tecniche UNI non sono state tenute in adeguata considerazione dagli operatori del settore, compreso professionisti tecnici.

Questo aspetto diventa ricorrente soprattutto nel caso di contenziosi aventi per oggetto vizi e difetti delle costruzioni e degli impianti.

Nei quesiti posti al CTU il giudice domanda spesso al proprio ausiliario se le opere oggetto di lamentela siano state eseguite a perfetta regola d'arte.

Oltre a non essere chiaramente definita la dizione di "regola d’arte" , raramente nella mia esperienza ho potuto constatare che nella fase di dibattimento peritale si faccia ricorso alla verifica comparata con le norme UNI.

Sarebbe invece cosa buona e giusta farvi affidamento in quanto appunto norme universalmente accettate e recepite dai rispettivi comitati nazionali.

Piuttosto, nella maggioranza dei casi si deve sottolineare come in certe fasi di dibattimento peritale le norme UNI non siano oggetto di applicazione o riferimento, sostituite piuttosto da una valutazione di natura tecnico discrezionale preferita dal perito del tribunale. E ciò lascia adito ad eventuali controdeduzioni dei consulenti di parte, lasciando il fianco aperto per invogliare il ricorso suppletivo nei procedimenti di appello e cassazione.

Culturalmente parlando, credo che nel panorama professionale italiano le norme UNI non siano state sufficientemente diffuse, soprattutto come valido riferimento sussidiario e complementare alla nutrita normativa edilizia vigente in Italia.

Nell'immaginario collettivo spesso la norma UNI è associata al settore degli impianti e artigianato, raramente a quello puramente edilizio.

Si tratta di sfatare una errata credenza generale.

Pertanto si auspica e si suggerisce l’avvicinamento a tale documentazione, l’unica che veramente ci avvicina ad un approccio internazionale della cultura tecnica.


RIFERIMENTI
  • DM 37/08 - Riordino delle disposizioni in materia di attività di installazione degli impianti all'interno degli edifici.


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